TORINO
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Una valutazione d'insieme delle caratteristiche del viso, considerandone la fisionomia, i tessuti molli e il tipo di pelle, permette di capire quali miglioramenti e in che regione anatomica possono essere realizzati. Bisogna considerare che l'intervento chirurgico al volto deve rispettare l'equilibrio delle proporzioni e dei lineamenti caratteristici di quello specifico viso: l'obiettivo è quello di ringiovanire senza esagerare.
Il processo di invecchiamento del viso è il risultato combinato di diversi processi fisiologici e delle influenze ambientali. Molti fattori contribuiscono ai cambiamenti strutturali del volto con l'invecchiamento: la gravità, l'esposizione solare e la perdita e ridistribuzione del tessuto adiposo (atrofia del grasso).
Lifting del viso e del collo
E' il metodo più efficace per invertire gli effetti della gravità e dell'invecchiamento nella porzione inferiore del volto. Questa procedura solleva i tessuti molli delle guance riposizionandoli nella loro sede naturale ottenendo un profilo più giovane e definito.
Lifting del sopracciglio
Viene utilizzato per il ringiovanimento della fronte e delle aree adiacenti agli occhi creando un effetto rigenerante ed equilibrato.
Chirurgia delle palpebre
Gli occhi sono la componente estetica più importante del viso e per questo motivo gli interventi sulle palpebre rappresentano i modi più efficaci per ottenere un significativo miglioramento estetico con una chirurgia relativamente poco aggressiva. A seconda delle necessità è possibile rimuovere il tessuto in eccesso o migliorare la forma e il volume, utilizzando metodiche che rispettano e conservano la funzione della muscolatura palpebrale.
Trattamento delle depressioni e delle escavazioni del viso e delle palpebre
Il trasferimento di grasso, o innesto adiposo, viene utilizzato insieme al riposizionamento dei tessuti molli per ridare volume e tonicità ripristinando l'integrità strutturale al viso. L'utilizzo delle cellule adipose e soprattutto delle cellule staminali contenute nel grasso permette di ottenere contorni morbidi e giovanili.
Impianti facciali
Gli impianti aggiungono volume e ripristinano il profilo della struttura ossea cranio-facciale a livello del mento, degli zigomi e della mandibola. Sono utili in ambito estetico ma anche per correggere eventuali asimmetrie facciali.
Il lifting ai giorni nostri è una procedura altamente individualizzata che prevede il riposizionamento dei tessuti molli nella loro posizione originale senza tirare semplicemente la pelle sovrastante.
Tecniche
Sono state ideate numerose tecniche di ringiovanimento del viso e ogni approccio chirurgico ha i propri vantaggi. Tutte le tecniche comunemente accettate comportano la rimozione delle pelle in eccesso, ma si differenziano per l'approccio alle strutture più profonde dei tessuti molli.
È il metodo di scelta per il ringiovanimento del terzo superiore del volto. Si può rivitalizzare l'intera fronte, attenuare le rughe, ripristinare la posizione delle sopracciglia e sollevare la palpebra superiore rendendo lo sguardo più aperto e luminoso. L'intervento è eseguito spesso in associazione alla blefaroplastica superiore e
inferiore. L'obiettivo è quello di rendere meno "vecchieggiante" l'aspetto della regione palpebrale e meno affaticata l'espressione degli occhi, senza cambiarne la forma.
Altri motivi per effettuare questo intervento possono essere per regolarizzare un sopracciglio congenitamente basso e pesante o per correggere un'asimmetria (a causa di condizioni quali la paralisi facciale in cui la mancanza della funzione muscolare si traduce in un cedimento asimmetrico dei tessuti molli).
Ringiovanimento della fronte
Viene personalizzato in base alle caratteristiche individuali. Solitamente un lifting di circa 1 cm è sufficiente per aprire lo sguardo e ripristinare la posizione delle sopracciglia dando un aspetto più giovanile naturalmente con variazioni da individuo a individuo.
Essendo la parte centrale della fronte anatomicamente più stabile e meno soggetta a una caduta gravitazionale l'intervento richiede il sollevamento della metà esterna della fronte a un'altezza leggermente superiore alla parte interna con un arco dolce nel mezzo.
Opzioni disponibili:
La tecnica classica prevede una platismoplastica che ripristina e ridefinisce il contorno mandibolare trazionando i muscoli sottostanti (platisma) e riposizionando la pelle, eliminando le bande verticali platismatiche tipiche dell'invecchiamento cutaneo del collo.
Può essere eseguito come procedura isolata (lifting cervicale) o insieme al lifting del viso (lifting cervico-facciale).
Lifting cervicale
E' adatto a pazienti che vogliono migliorare solo il collo, in particolare soggetti giovani e uomini. Crea un angolo più acuto e definito tra la mandibola e il collo ed è spesso combinato con la rimozione del grasso superficiale (liposuzione) e/o il posizionamento di un impianto mentoniero per migliorare la proiezione la mandibola.
Le incisioni cutanee sono lungo il bordo auricolare anteriore, intorno al lobo auricolare, dietro l'orecchio e a volte nella piega sotto il mento.
Lifting cervico-facciale
Con lo stesso tipo di cicatrice si esegue un lifting facciale insieme a un lifting cervicale.
Tecniche
Diverse componenti del collo possono essere trattate per ottenere i risultati desiderati. Infatti nel collo si identificano diversi strati su cui è possibile intervenire: la pelle, il grasso superficiale, il grasso profondo (sub-platisma) e lo strato muscolare (platisma). Poiché vi sono ampie variazioni anatomiche tra gli individui, è necessario personalizzare l'intervento per ogni paziente impiegando procedure singole isolate o tecniche multiple.
Con l'invecchiamento il viso comincia gradualmente a perdere volumi, processo noto come atrofia del grasso. Questo processo tende ad accelerare col passare del tempo e può portare a un aspetto malsano, affaticato e precocemente invecchiato. Il trasferimento o trapianto di grasso o innesto adiposo o lipofilling utilizza le cellule di grasso proprie per invertire questo effetto, fornendo sia sostegno strutturale ai tessuti molli sia il ripristino dei volumi facciali.
L'innesto adiposo va considerato come un riempitivo ideale: è autologo e completamente biocompatibile, nella maggior parte dei pazienti è disponibile in quantità sufficienti, s'integra naturalmente nel sito ricevente, può essere rimosso se necessario ed è potenzialmente permanente.
Per questi motivi è una procedura che nell'ultimo decennio è diventata sempre più popolare e utilizzata in chirurgia plastica a fini ricostruttivi ed estetici come procedura primaria o in aggiunta ad altre procedure. Oggi sono a disposizione diverse tecniche ben definite per il trapianto autologo di grasso, anche se non vi è consenso su quale metodo offra i migliori risultati in termini di vitalità e volume a lungo termine.
La procedura prevede il trasferimento delle cellule adipose (adipociti) in aree con atrofia. Il tessuto adiposo è raccolto dalla regione addominale inferiore (sotto l'ombelico), da quella trocanterica (anca) o mediale del ginocchio (interno coscia) e successivamente trasferito in siringhe di piccole dimensioni. Il grasso così ottenuto viene trattato per raccogliere le cellule vitali che poi vengono trapiantate in strati sottili nelle aree da trattare. Il lipofilling nel volto è particolarmente efficace per ripristinare i volumi delle guance come riempitivo per le classiche rughe naso-labiali e per le occhiaie.
Il trasferimento del grasso ha molte applicazioni oltre a quella descritta. E'anche utilizzato in tutto il corpo per migliorare le caratteristiche cutanee soprattutto in sede di cicatrici da traumi/acne, depressioni superficiali, danni accidentali/ustioni e alcune condizioni congenite.
Recentemente è stato utilizzato anche per il miglioramento della texture e del trofismo cutaneo del dorso delle mani, altra sede classica dove l'invecchiamento cutaneo comporta l'atrofia del grasso.
Il lipofilling ha anche un certo numero di vantaggi fisiologici:
Gli occhi sono la componente estetica e funzionale più importante del viso. Per questo motivo gli interventi sulle palpebre sono tra i modi più efficaci per dare al viso un aspetto più fresco e più luminoso con un intervento chirurgico relativamente leggero. Le moderne tecniche di blefaroplastica rispettano la funzione nobile oculare e lasciano cicatrici praticamente invisibili.
La maggior parte dei problemi palpebrali sono legati alla presenza di borse sotto gli occhi e un eccesso di pelle che pesa soprattutto sulla palpebra superiore. Questo spesso è il risultato di un'elasticità ridotta della cute palpebrale e dei tessuti periorbitali che fa parte del naturale processo di invecchiamento. Inoltre col passare del tempo il viso perde volume (atrofia del grasso) anche intorno alla regione oculare, che può ulteriormente peggiorare questi cambiamenti legati all'età.
Terminologia
Blefaroplastica: chirurgia dei tessuti palpebrali;
Chirurgia oculoplastica:
insieme di procedure chirurgiche funzionali e cosmetiche che riguardano gli occhi, le palpebre e le strutture circostanti;
Chirurgia periorbitale: chirurgia dell'orbita e della zona periorbitale che riguarda tutti i tessuti del viso che circondano gli occhi e le palpebre, quindi il sopracciglio e la guancia.
Chirurgia delle palpebre superiori
Ha come obiettivo quello di ringiovanire lo sguardo, eliminando la cute/muscolatura palpebrale in eccesso e redistribuendo il grasso più profondo. La blefaroplastica superiore può essere eseguita per motivi puramente estetici o per migliorare la vista in quelle situazioni in cui l'eccesso cutaneo provoca una diminuzione del campo visivo. L'intervento si propone di ricreare uno sguardo fresco, luminoso e giovanile.
Vi è una vasta serie di tecniche chirurgiche eseguibili in anestesia locale, sedazione o anestesia generale. Le incisioni sono alloggiate nel solco palpebrale superiore: le cicatrici residue hanno un'evoluzione rapida e nella maggior parte dei casi sono poco visibili nel giro di breve tempo.
Le palpebre sono tra le strutture più delicate del viso: sono composte da sottili strati di tessuto sottocutaneo e da uno strato ancor più sottile di pelle (la cute palpebrale ha uno spessore inferiore al mm, con scarso grasso sottocutaneo). Questa relativa assenza di uno strato di grasso predispone alla lassità cutanea caratteristica che appare col trascorrere dell'età.
La blefaroplastica superiore inoltre può essere associata alla chirurgia delle palpebre inferiori, al lifting fronto-sopraccigliare e al lipofilling del volto.
Chirurgia delle palpebre inferiore
Le palpebre inferiori possono andare incontro con l'invecchiamento a una lassità cutanea con perdita del tono muscolare, accumulo di grasso che può causare rigonfiamenti sotto gli occhi (borse palpebrali) e quindi la formazione di occhiaie. La chirurgia (nota come blefaroplastica inferiore) aiuta a ringiovanire le palpebre inferiori redistribuendo o rimuovendo il grasso in eccesso e, se indicato, rafforzando il cedimento fisiologico dei tessuti. Il risultato prevede un'attenuazione delle rughe, una pelle più riposata e una funzione palpebrale migliorata.
La palpebra inferiore con le relative strutture (muscolo, piatto tarsale, canto) è tra le più belle e più complesse strutture della faccia. Ha la funzione di proteggere l'occhio mantenendone l'umidità e la vitalità.
Anche in questo caso vi è una vasta gamma di possibili tecniche eseguibili in anestesia locale, sedazione o anestesia generale. Le incisioni sono poste sia sotto la linea delle ciglia, fornendo una buona cicatrice poco visibile, sia all'interno lungo la congiuntiva (accesso transcongiuntivale) con conseguente totale invisibilità della cicatrice stessa.
La strategia ottimale prevede di risparmiare o redistribuire il tessuto piuttosto che rimuoverlo, mantenendo quindi la pienezza della regione orbitale e periorbitale. Nei casi di eccesso cutaneo particolarmente importante è utile rimuovere il necessario ponderando bene la scelta per non incorrere in un ectropion post-chirurgico (eversione del bordo palpebrale verso l'esterno distaccandosi dalla congiuntiva) dato dalla trazione cicatriziale verso il basso della palpebra operata.
La cantopessi rappresenta un elemento importante per la buona riuscita di una blefaroplastica inferiore. E' una manovra utile per sospendere la palpebra inferiore, alzandola lateralmente, in quei casi in cui questa è lassa o poco tonica. La cantopessi laterale si effettua in vari modi, risospendendo o plicando il legamento laterale del canto o il muscolo orbicolare. Scopo della manovra è evitare l'insorgenza di "ectropion" postoperatorio migliorando la forma dell'occhio e la tensione della palpebra inferiore, riducendo la quantità di grasso da rimuovere e ammorbidendo il confine tra la palpebra e la guancia.
Viene in genere eseguita per correggere le orecchie a sventola (o orecchie prominenti). Il problema è spesso legato a un'ipertrofia della cartilagine della conca con associata un'assenza della piega normale dell'antelice. In entrambi i casi la correzione avviene con un modellamento della cartilagine in una forma nuova e più desiderabile.
Le cicatrici sono posizionate dietro l'orecchio e quindi sono destinate a essere poco visibili.
Se il problema viene riconosciuto subito dopo la nascita di solito è sufficiente trattare il neonato con bendaggi fatti ad hoc. Tuttavia, dopo 6 mesi la cartilagine sarà più rigida e la correzione chirurgica rimane l'unica opzione. La maggior parte delle otoplastiche sono eseguite in età compresa tra 8-30 anni, ma non c'è un limite effettivo per la chirurgia.
La rinoplastica è un intervento chirurgico il cui proposito è quello di migliorare l'aspetto estetico del naso e quindi del volto. Il miglioramento si ottiene mediante la riduzione e il rimodellamento dello scheletro cartilagineo e osseo. Il grado di miglioramento varia da individuo a individuo ed è influenzato dalla qualità della cute e dalle dimensioni dello scheletro sottostante.
La rinoplastica estetica è un intervento che si esegue in sala operatoria in anestesia generale.
Le incisioni sono praticate all'interno del naso. La cute viene mobilizzata dallo scheletro sottostante; la gobba, se presente, viene rimossa e le ossa nasali vengono fratturate alla base per poter essere avvicinate in modo da ricostruire il dorso del naso; vengono poi isolate le cartilagini del setto e quelle laterali in modo da ridurle quanto necessario per ottenere il rimodellamento della punta. La medicazione si esegue con tamponi in entrambe le narici e con l'applicazione di un gesso sul dorso per immobilizzare le ossa. A volte può essere necessario associare all'intervento di rinoplastica estetica la correzione del setto nasale deviato, che viene eseguito attraverso le stesse incisioni praticate per la correzione cosmetica del naso.
Lo scheletro facciale è il fattore determinante della forma tridimensionale del volto di una persona; le ossa facciali determinano se una faccia è larga, stretta, lunga, angolata o rotonda mentre i tessuti molli del viso, seguendo le prominenze e le cavità del massiccio facciale, fungono da riempitivo/volume.
Gli impianti facciali sono utilizzati per bilanciare i contorni del viso e per aumentare le aree di tessuto scarsamente definite; rappresentano una soluzione sicura ed efficace per migliorare le proporzioni del viso. Le protesi per il mento e la guancia sono le più frequentemente impiegate, ma ci sono diverse altre opzioni
L'equilibrio estetico del viso
Le ossa malari prominenti (zigomi alti) sono associati a giovinezza e attrattività nella maggior parte delle culture. Inoltre forniscono il supporto strutturale ai tessuti sovrastanti, riducono la formazione di borse palpebrali e contrastano la discesa gravitazionale dei tessuti molli della guancia. Alcuni individui mantengono un aspetto giovane nonostante l'invecchiamento proprio perché hanno gli zigomi alti.
Il mento è il limite estetico più importante della porzione inferiore della faccia, che insieme con il naso determina l'equilibrio del profilo facciale. In entrambi i sessi un mento prominente contrasta l'invecchiamento dei tessuti molli del viso nella parte inferiore del viso e del collo, rafforzando il profilo mandibolare e prevenendo la ptosi dei tessuti molli.
Ai fini del miglioramento dei contorni facciali l'uso di protesi anatomiche rappresenta una modalità sicura con cui l'aumento di proiezione ossea si ripercuote automaticamente e immediatamente attraverso i muscoli, il tessuto connettivo, il grasso e la pelle. Al contrario il trasferimento di grasso (lipofilling) ripristina pienezza e volume all'interno dei tessuti molli. In questo modo entrambi i metodi forniscono un buon rimodellamento del viso in superficie. La principale differenza è che gli impianti facciali danno un miglioramento relativamente statico e con una definizione ben precisa mentre il trapianto di grasso fornisce un miglioramento dei tessuti molli più morbido e flessibile. I due metodi di rimodellamento facciale comunque possono essere complementari e alcuni pazienti preferiscono una combinazione di entrambi.
Tecniche
Le protesi possono essere posizionate sia attraverso un accesso intra-orale (attraverso la bocca) o trans-cutaneo (attraverso la pelle). In generale un'incisione intra-orale è preferibile in quanto non lascia cicatrici visibili. Gli impianti sono posizionati all'interno di una piccola cavità sopra l'osso (posizionamento periostale), ed entro 2 settimane si avrà un'integrazione che ne stabilizza la posizione.
Il gold standard oggi per gli impianti facciali comprende una serie di materiali alloplastici (non biologici) a elevata biocompatibilità come il silicone, ePTFE (Gore-Tex®) o polietilene ad alta densità porosa (Medpor®).
Per interventi chirurgici di tipo estetico si utilizzano protesi di silicone e gli impianti di solito non devono essere fissati all'osso mandibolare ma è sufficientemente posizionarli in modo corretto.
Per interventi di chirurgia ricostruttiva si predilige l'impianto ad alta densità di polietilene e la fissazione alla mandibola è di solito necessaria. Una vite di fissaggio (viti in titanio di piccole dimensioni) assicurerà la stabilità immediata.
Mentoplastica
È un intervento relativamente semplice, associato a un alto grado di soddisfazione del paziente e dà una rapida guarigione. Il mezzo più semplice e più affidabile per la valutazione della proiezione del mento è tracciare una linea osservando una foto digitale che raffiguri il profilo facciale: questo aiuta il riconoscimento delle proporzioni, determina la posizione ideale del mento e il punto di equilibrio ottimale. Se il mento cade dietro questa linea, generalmente significa che c'è microgenia (mento sfuggente) in direzione orizzontale e può essere corretto con l'avanzamento del mento (genioplastica) o col posizionamento di un impianto.
Fornendo un sostegno strutturale ai tessuti molli sovrastanti l'impianto contrasta i cambiamenti gravitazionali, ripristina il volume e fornisce inoltre una 'spinta in avanti' a tutti i tessuti molli della mandibola, tra cui il platisma (muscolo superficiale del collo), in modo tale che il profilo del collo diventi meglio definito.
Gli uomini in genere hanno un mento che ha due punti di riflessione della luce e un aspetto più squadrato mentre le donne hanno il mento che ha un unico punto luce. Nel complesso, gli uomini hanno una faccia più larga inferiormente rispetto alle donne e il mento può essere più proiettato. Il tipo di impianto è strettamente individuale e viene scelto su misura per il paziente
Gli impianti sono disponibili in diverse forme adatte sia per i maschi che per le femmine per soddisfare una vasta gamma di esigenze. Ogni forma è disponibile in diverse dimensioni a seconda della grandezza dell'osso mandibolare. Le variabili includono lo spessore, l'altezza e il punto di proiezione massima. Tutti gli impianti possono essere ulteriormente modellati durante il posizionamento.
Ci sono anche protesi anatomiche che estendono la larghezza del mento rafforzando ulteriormente il profilo mandibolare e protesi che aumentano l'angolo della mandibola, ampliando la larghezza e la definizione del contorno mandibolare nella vista frontale.
Un altro tipo di richiesta è la rimozione della fossetta mentoniera. Essa è data da un difetto nei tessuti molli e come tale può persistere anche dopo il posizionamento di un impianto. Per la sua rimozione (per esempio nel ringiovanimento del mento femminile) è indicata l'iniezione di filler a base di acido ialuronico (correzione temporanea) o di grasso (correzione più stabile nel tempo ma sempre temporanea).
Malaroplastica
La funzione estetica delle protesi zigomatiche è di produrre una superficie liscia e un contorno naturale che a sua volta fornisce pienezza nel viso e riduce la ruga del solco nasolabiale. Inoltre, l'aumento dell'osso malare può migliorare o ripristinare le proporzioni del viso regolando il punto di massima proiezione degli zigomi (arco zigomatico). Le tre variabili da considerare per la malaroplastica sono: forma, volume e posizione dell'impianto offrendo opportunità di una personalizzazione completa.
Tutti i tessuti della faccia (ossa, tessuti molli e pelle) sono strettamente interconnessi, per cui i migliori risultati si ottengono spesso quando le procedure chirurgiche sono combinate in modo sinergico.
Per esempio, il miglioramento estetico del profilo di un volto con una correzione del naso (rinoplastica) trova benefici spesso da un aumento simultaneo del mento. Per i pazienti che si sottopongono a lifting cervico-facciale, l'aggiunta di un impianto mentoniero spesso migliora significativamente i risultati e contribuisce a ridefinire sia la mandibola che il collo.